4.7
(3)

Silvano Sangiorgi
“…si dipinge sempre per un motivo…” Silvano Sangiorgi Nasce ad Ancona il 19/0181948 , vive ed opera a Falconara Marittima (AN), frequenta le scuole medie e sin da giovane esprime la sua passione per l’arte attraverso bozzetti e disegni a china.

Vota l'Artista

Voti Ottenuti 3 - Media 4.7 Stelle

  • Le sue opere sono fortemente legate al territorio marchigiano che rappresenta costantemente, ma non sono mai una semplice descrizione.
    Sia l’ampia veduta panoramica che il dettaglio ambientale esprimono un modo di rapportarsi alla vita, di sentire il tempo, lo spazio e la luce.

    Nella pittura, si avverte immediatamente un forte carica empatica, la natura che quasi sempre forma il tema dei dipinti, non è infatti mai resa col distacco di chi osserva, ma con la partecipazione emotiva chi la vive, sentendosi una cellula vivente di un più ampio organismo.

    Di seguito la Biografia dell’artista con l’elenco delle esposizioni personali e collettive a cui ha partecipato.
    Dal 1960 inizia a farsi conoscere attraverso mostre personali e colletive: a San Severino Marche ( MC) nel 1998; alla sala Picasso di Lido degli Estensi (Fe) nel 1999; al Palazzo degli Anziani di Ancona nel 2000; nel 2001 a Palazzo Camerata e all’atelier Rocca Vignola ( Mo) 2008; a Spilamberto ( Mo ) 2001, all’Associazione Cultura Galleria Puccini di Ancona nel 2015 e 2018.

    Partecipa anche a numerose collettive a varie edizioni della Biennale dell’Umorismo di Tolentino ( MC) al Natura e Arte-Plestia Colfiorito ( Pg), al Concorso d’Arte San Giovanni Bono a Cesena, alla prima Rassegna dei Falconaresi a Falconara M.ma ( An) , all’Arte al Viale e alla Mole Vanvitelliana di Ancona, a varie edizioni dell’International Contemporary Art di Jesolo ( VE) , alla mostra Artisti di San Lorenzo a Firenze, all’Art Color Show e al Beyond Spoleto Festival Art di Spoleto

  • Potrebbe essere vento quello che spazza i campi di ieri di Silvano Sangiorgi (anconetano classe 1948). Una di quelle brezze tese che addensa i cieli primaverili descritti, qui, dalla prospettiva di un sognatore che, dopo averli a lungo contemplati, ne agogna la conquista riproducendoli, velatura su velatura, con passione e pazienza. I paesaggi e i ritratti delle piante erbacee non sono tratti dal vero o studi da erbario, bensì rielaborazioni di scaglie di vita dell’autore trasposte in immagini pervase di eleganza ed equilibrio. Queste visioni campestri, nelle quali l’uomo e tutto ciò che lo riguarda non sono contemplati, ci restituiscono un luogo dell’anima a cavallo tra natura e ricordi dove ogni tocco di pennello è una storia. Sono i dettagli a svelare l’enigma del nostro pittore di fiori: la ginestra, imponente e fiorita, non nasconde un ramo secco e rotto ai suoi piedi, i fili d’erba del cardo selvatico imbiondiscono sotto il sole della fine della primavera e i toni scarlatti del campo di fiori dilagano in una densa macchia che ha più corpo che forma. Ogni singolo dettaglio, dalle traiettorie iperrealiste alla morbida fusione dei turchesi, dei cerulei e dei celesti, è parte di un lungo processo ideativo e realizzativo che rende merito al percorso di studio e ricerca portato avanti dal Sangiorgi, sempre da autodidatta.

  • Nelle grandi tele di oggi, si fa sera: nel mezzo di cieli densi e magmatici, irrompono un lampo dorato dalle sembianze di una cicatrice e la reminiscenza dell’orizzonte in foggia di riflesso scintillante. Cumulonembi rossi, intenti a pervadere il blu profondo, si mescidano incorniciando l’apparizione di una croce velata, emblema di una nuova dimensione più intima e sacra. La guida a questo regno è un angelo femmineo, senza piume né capelli, che mostra di sé le umane fattezze assorto nella posa da meditazione, per poi rivelare la sua natura trascendente, levitando fulgido nella sua pelle dorata, mentre emerge vittorioso da una densa nuvola vermiglia. Una profonda riflessione sulla fine dei tempi e sull’ombra che il dolore lascia nella nostra storia personale.
    Ieri e oggi, in definitiva, più che un passaggio dal figurativo all’informale, testimonia un nuovo punto di vista sulla natura madre e matrigna con lo spirito rivolto verso l’alto.

Condividi con: